Texte intégral I. Tutte le soggettività somatiche dovrebbero essere assimilate al modello descritto da quei filosofi che, tipicamente, generalizzano in base alla loro esperienza fenomenologica di maschi, adulti privilegiati e nel fiore della vita? Uno studio filosofico sulla coscienza del corpo deve affrontare la questione della differenza. Per esporre i sottili meccanismi secondo i quali le diverse soggettività incarnate sono soggiogate attraverso i loro corpi, nei termini di un potere sociale che riflette il dominio maschile nella società, Beauvoir mostra come le differenze distintive del corpo delle donne e degli anziani siano percepite come contrassegnate negativamente, nei termini di un potere sociale che riflette la dominazione maschile. Tale indebolimento sociale è reciprocamente consolidato dalla percezione della debolezza corporea nelle donne e negli anziani, che sembra giustificare il loro status di subordinazione come naturale e necessario. Questa subordinazione somatica e sociale è trasmessa e promossa attraverso istituzioni e ideologie predominanti nella nostra cultura ed è, inoltre, incarnata dalle abitudini corporee di questi soggetti dominati che in tal modo riscrivono inconsciamente il loro senso di debolezza e di dominazione. E come viene considerato da Beauvoir il potenziale emancipatore della prassi somaestetica? Per esplorare siffatti temi, questo capitolo esamina la ricca filosofia somatica di Beauvoir, concentrandosi in particolare su due opere 1 : Il secondo sesso e La terza età
Federico Falcone La grande assente nel controversia sulle molestie sessuali che infuria adesso da qualche mese è la calcolo. Procedere nelle proprie indagini per aneddotica e qualunquismi è anti-scientifico e apertura a conclusioni che spesso rispecchiano abbandonato in parte la realtà del accaduto, a maggior ragione quando si cambiale di questioni complesse e delicate come quella delle molestie sessuali. Lasciamo ad altri il compito di sviscerarli, commentarli e giudicarli; noi ci limiteremo ad analizzare i dati statistici, che sono relativamente oggettivi e accessibili a tutti. È stato recentemente pubblicato il report ISTAT relativo agli anni sulle molestie e i ricatti sessuali, sia nella vita quotidiana che sul posto di lavoro. La decisione di intervistare addirittura gli uomini vittime di molestie è un segno di civiltà e un primo passo per combattere lo stigma che anche gli uomini, esattamente come le donne, si ritrovano ad aggredire quando cadono vittime di abusi sessuali. Veniamo ai dati. Sia per le donne che per gli uomini la forma di molestia più diffusa è quella verbale, cioè quando il importuno importuna verbalmente, infastidisce o spaventa la vittima con proposte indecenti o commenti pesanti. E i molestatori? I dati sono inequivocabili: i predatori sessuali sono in larga prevalenza uomini.
Nel le parolacce sono diventate argomento di dibattito al congresso degli Stati Uniti dopo la serata dei Golden globe trasmessa dalla Nbc. I conservatori erano indignati. Se approvata, avrebbe portato al divieto di pronunciare, in qualsiasi comunicazione, parole come shit merdapiss pisciofuck fregare, cazzocunt fica e asshole stronzo. Quando sono usate in discorsi di cifra politico, è come se vivessimo in un mondo utopico che garantisce la massima libertà. A tarda notte i comici possono parlare dei potenti dicendo volgarità che nei secoli scorsi avrebbero portato al taglio della lingua oppure a cose peggiori. Le parolacce sollevano molte altre perplessità, di tipo filologico, neurobiologico, letterario e politico. La avanti è quella al centro del controversia scatenato da Bono: la loro catalogazione sintattica. Il Clean airwaves act partiva dal presupposto che fucking fosse un aggettivo participiale fottuto.
La disciplina giuridica Silvia Furfaro, L'eco acuminato di sirene sulle ferite aperte aspettavamo impotenti gli attacchi nemici forse per l'ultima volta giochi di potere sulla nostra pelle, sulle infanzie sciupate, violentate irreparabilmente chi pagherà per questo, chi ne porterà il segno? Carmen Consoli, Eco di sirene 1. I diritti dei minori Alla fine del cent'anni scorso, in coincidenza con una circostanza infantile particolarmente grave, le scienze umane pedagogia, psicologia, sociologia si posero, insieme particolare acutezza, il tema dell'infanzia e dei suoi bisogni ingiustamente non appagati. Per due volte nel e nel dei minori maltrattati e picchiati dai genitori, furono salvati soltanto grazie all'intervento della Società per la prevenzione della crudeltà sugli animali, poiché soltanto comparando il minore ad un animale fu possibile assicurargli protezione. A seguito di questi episodi, cominciarono a nascere i primi statuti tesi a proteggere i minori, e nel nacque il antecedente Tribunale per Minorenni. Il Italia, il primo progetto di legge minorile venne varato solo all'inizio di questo cent'anni, nel In seguito, con legge n.