Parlare di riconciliazione e penitenza è, per gli uomini e le donne del nostro tempo, un invito a ritrovare, tradotte nel loro linguaggio, le parole stesse con cui il nostro salvatore e maestro Gesù Cristo volle inaugurare la sua predicazione: «Convertitevi e credete al Vangelo» Mc 1,15accogliete, cioè, la lieta novella dell'amore, dell'adozione a figli di Dio e, quindi, della fratellanza. Perché la Chiesa ripropone questo tema e questo invito? L'ansia di conoscere meglio e di comprendere l'uomo d'oggi e il mondo contemporaneo, di decifrarne l'enigma e di svelarne il mistero, di discernere i fermenti di bene o di male che vi si agitano, da non poco tempo ormai porta molti a rivolgere a questo uomo e a questo mondo uno sguardo interrogativo. E' lo sguardo dello storico e del sociologo, del filosofo e del teologo, dello psicologo e dell'umanista, del poeta e del mistico: è, soprattutto, lo sguardo preoccupato, eppur carico di speranza, del pastore. Un tale sguardo si rivela in maniera esemplare in ciascuna pagina dell'importante costituzione pastorale del Concilio Vaticano II « Gaudium et Spes » sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, particolarmente nella sua ampia e penetrante introduzione. Come gli altri sguardi, anche quello del pastore scorge, purtroppo, fra diverse caratteristiche del mondo e dell'umanità del nostro tempo, l'esistenza di numerose, profonde e dolorose divisioni. Un mondo frantumato 2.
La Veglia: «Dio porta novità in noi» Papa Francesco durante la Veglia pasquale: «Non chiudiamoci alla novità che Altissimo porta nella nostra vita. Non c'è peccato che Lui non possa perdonare». A loro e al mondo il Papa ha chiesto di non «aver paura delle sorprese di Dio. Cari fratelli e sorelle, nella nostra attivitа abbiamo paura delle sorprese di Altissimo. Egli ci sorprende sempre. Noi «siamo come gli Apostoli del Vangelo: addensato preferiamo tenere le nostre sicurezze, fermarci a una tomba, al pensiero verso un defunto, che alla fine vive solo nel ricordo della storia come i grandi personaggi del passato». Il Papa ha esortato: «Siamo spesso stanchi, delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri peccati, pensiamo di non farcela.
Conversare di riconciliazione e penitenza è, per gli uomini e le donne del nostro tempo, un invito a recuperare, tradotte nel loro linguaggio, le parole stesse con cui il nostro affrancatore e maestro Gesù Cristo volle cominciare la sua predicazione: Convertitevi e credete al Vangelo Mc 1,15accogliete, cioè, la lieta novella dell'amore, dell'adozione a figli di Dio e, quindi, della affiatamento. Perché la Chiesa ripropone questo paura e questo invito? L'ansia di apprendere meglio e di comprendere l'uomo d'oggi e il mondo contemporaneo, di decifrarne l'enigma e di svelarne il ambiguitа, di discernere i fermenti di bene o di male che vi si agitano, da non poco tempo adesso porta molti a rivolgere a attuale uomo e a questo mondo ciascuno sguardo interrogativo. E' lo sguardo dello storico e del sociologo, del pensatore e del teologo, dello psicologo e dell'umanista, del poeta e del mistico: è, soprattutto, lo sguardo preoccupato, eppur carico di speranza, del pastore.