Benessere Bambini solitari, quando preoccuparsi? I bimbi che tendono a stare e giocare da soli suscitano spesso la preoccupazione dei genitori. Cosa li spinge a isolarsi e quando occorre allarmarsi? Risponde l'esperta 20 Gennaio Foto di Nana-ne da Pixabay «Mio figlio sta in disparte, non si unisce mai al gruppo dei compagni», «Fa sempre giochi solitari, mai che giocasse a calcio con gli amichetti! Molti genitori mi chiedono come comportarsi con i loro bambini solitari, preoccupati che dietro la tendenza a isolarsi ci siano disagi, e temendo ripercussioni per lo sviluppo dei figli. Il bambino piccolo giocando impara a pensare, a fare congetture su come funziona la realtà.
La cosa più difficile da gestire è sicuramente la voglia irrefrenabile dei più piccoli di giocare e di alloggiare esperienze sempre nuove. Guai a lasciar entrare in casa la noia, il peggior nemico per un genitore. Anzitutto i bambini più piccoli, infatti, hanno un continuo desiderio di sperimentare, mettendo a dura prova anche le mamme e i papà più allenati e fantasiosi. Questo vale anche quando i tuoi bambini ormai sono dei ragazzi, cioè quando fare attività con i propri genitori non è tra le loro priorità e reclamano la esse indipendenza.
Ricordatevi sempre di invitare gli amici affinché vivono da soli, sono quelli affinché in questo momento hanno più assenza di volti. Rendete accogliente il balconata anche quelli più piccoli Arredare un balcone piccolo per renderlo fruibile e accogliente è facilissimo se si mettono in atto alcuni trucchi. Con angoli dove mangiare, tante piante, anche aromatiche, che tornano utili in cucina e sono nemiche di alcuni insetti. Se non avete una grande metratura a vostra disposizione, ragionate sull'arredamento salvaspazio, escludendo dimenticarvi che pouf e cuscini a terra possono sostituire divanetti e lettini. Pensate anche a creare zone d'ombra che vi riparino dal sole afoso, mentre per la sera giocate insieme lucine, lanterne e candele che fanno atmosfera e rilassano.