In quei giorni, subito dopo pranzo, uscivo rassicurando mia madre di rientrareverso le diciotto per studiare fino a sera, ma in pratica mi ritiravo giustocinque minuti prima del suo rientro, quindi circa alle 20 e trenta. Dopo qualche istante riflettetti che mia madre non era con loro, e pensai che senon andava a Messa sarebbe rimasta a casa e quindi avrebbe scoperto il mio piccolotrucco; erano le diciotto, benedissi le vecchiette per avermi involontariamenteavvisato della presenza a casa della mia severa genitrice e, seppure a malincuore, salutai i miei amici e mi diressi di corsa a casa. Appena arrivato mi chiusi nella mia stanza mettendomi a studiare. Stranamente, poco dopo, la mia cara mammina venne a dirmi di rispondere se bussava il telefono mentre lei andava a fare la doccia dovendo uscire per andare in chiesa con le sorelle TRUZZI. Mentre lei faceva la doccia entrai in camera sua, aprii appena il finestrone e lo tenni leggermente scostato incastrandovi un pezzetto di carta, quindi ritornai silenziosamente a studiare.
Sono passati quasi tre anni e non ho mantenuto le vecchie amicizie. Ho cambiato città e sono diventato Giulia o Julia. Mia sorella, a collera di raddrizzare cazzi è rimasta gestante di uno straricco cocainome e si è sposata. Io continuo ad individuo bisex, ma mi sono ambientato in questa nuova città del Nord Italia e tutti mi conoscono più nella mia versione femminile che bisex. Una volta un carissimo amico, gestore di un club privè a Milano mi chiama chiedendo la mia disponibilità a presentare, una domenica pomeriggio, una festivitа presto il suo locale, era da tempo che non prendevo un microfono in mano ma accettai comunque per fargli un favore.
Invece tutto mi presento, alto 1,75 per 69 kg. Sono un libero competente, e quindi, tenuto conto degli impegni assunti, gestisco il mio tempo come più mi piace. In quel epoca frequentavo un sito di ambientazione antiquato, una giocatrice con la quale giocavo ogni tanto, mi fece conoscere sua sorella, pregandomi di occuparmi di ella, cosa che feci ben volentieri, innumerevole più che la ragazza, era alla ricerca di un compagno virtuale, insieme il quale poter ritirarsi nelle stanze private e dare sfogo a tutte le sue fantasie erotiche. Quando giunse in alto alle scale le andai incontro, emozionato come un adolescente al primo appuntamento, le presi la bagaglio, le sfiorai le labbra con un bacio veloce poi prendendola per direzione la trascinai verso la mia apparecchio parcheggiata poco distante, solo quando fummo seduti iniziai a recuperare la ordine. Arrivati in piazza San Marco, siamo andati a sederci su una di quelle panchine di pietra, che fanno parte della facciata del palazzo ducale rivolta verso il Bacino di San Marco. Siamo quindi tornato in continente, ripreso la macchina per andare a pranzo in una trattoria situata in campagna lontana dagli sguardi indiscreti.
Indossava una camicia semitrasparente che arrivava appena a coprirle le natiche e per metà sbottonata. A proposito ha telefonato Liliana,ha detto che nel pomeriggio viene a trovarci perché vuole farci una sorpresa. Era conscia di essere una bella ragazza e non perdeva circostanza per dimostrarlo, in genere indossava magliette attillate che valorizzavano il seno e pantaloncini aderenti o minigonne ridotte al minimo per evidenziare le cosce e il culetto; con lei mi ero trovato subito bene e ora aspettavo con ansia il pomeriggio per assistere cosa ci aveva preparato. Per il momento avevo un altro problema affinché dovevo risolvere con urgenza:la mia costruzione. Infatti la dolce Danielina si epoca seduta vicino a me, di obliquo, e aveva poggiato i piedi sulla stecca della mia sedia e, per tutto il tempo della colazione, stava aprendo e chiudendo le gambe mostrandomi in continuazione la sua deliziosa gattina. Le presi il clitoride fra le labbra,lo succhiai,lo mordicchiai con i denti. Ma quelli erano veri e propri ordini. Una dominatrice che chiedeva al suo servitore di ubbidire al adatto volere. Non volli opporre nulla al suo tono improvvisamente autoritario.