Presidente Dieter F. Uchtdorf Secondo consigliere della Prima Presidenza Non abbiamo motivo di essere colmi di gratitudine a prescindere dalle circostanze in cui ci troviamo? Nel corso degli anni ho avuto la sacra opportunità di incontrare molte persone le cui sofferenze segnano profondamente la loro anima. In quei momenti, ho ascoltato i miei amati fratelli e sorelle, e ho sofferto insieme a loro per i fardelli che portano. Ho meditato su cosa dire loro e mi sono sforzato di capire come confortarli e sostenerli nelle loro prove. Spesso la loro sofferenza è causata da quello che a loro sembra la fine di qualcosa. Alcuni stanno affrontando la fine di un rapporto importante, come la morte di una persona cara o la separazione da un familiare. Altri sentono che la loro speranza si sta esaurendo; la speranza di sposarsi o di avere figli o di sconfiggere una malattia. Credo che tutti noi, prima o poi, viviamo dei momenti in cui sentiamo che il mondo ci sta crollando addosso, facendoci sentire soli, frustrati e allo sbando.
Non era proprio possibile sbagliare: galli e galletti si pavoneggiavano un po' dappertutto: dipinti, disegnati, in ceramica, costruiti diligentemente con conchigliette Come pure era assurdo non indovinare qual'era il ruolo delle due persone che, sedute a un tavolo del locale, a quell'ora disponibile, stavano discutendo. Alberto era chiaramente il padrone e lo si capiva, non dal suo atteggiamento, ma dalla ossequioso sottomissione del cameriere sempre pronto ad annuire. Sull'ennesimo cenno del cameriere, i due si alzarono e, dopo un attimo di esitazione e imbarazzo, si strinsero la mano, una stretta salda di reciproca stima e amicizia. Attuale non fu eclatante. Troppe volte epoca successo e sicuramente quella non sarebbe stata l'ultima.
Lo sai meglio di me. Lavorare è uno schifo. E spesso non dipende dal lavoro in se. Magari il tuo lavoro ti piace anche, ammettilo. Il problema è tutto quello affinché ci sta attorno. Magari non il tuo riporto diretto, magari del testa del tuo capo. Uno che da giovane è stato un mediocre ciclista dilettante ed ha fatto strada facendo il leccaculo e la spia dei potenti cit.
Egli era stato pensato per tutte quelle persone che, senza un motivo in particolare, venivano colte, di tanto in tanto, dalla malinconia. Gente che aveva bisogno di essere circondata non innumerevole di comfort quanto di gente corroborante, in modo da riprendersi da quella che non poteva essere definita adesso una depressione ma, forse, poteva diventarlo, se trascurata. Ad ogni avventore veniva affidato un cameriere che si sceglieva personalmente, e che provvedeva a tutte le sue esigenze in modo morboso. Praticamente sempre, l'avventore sceglieva un domestico del sesso opposto; per questo aria, qualcuno aveva definito quel posto una casa d'appuntamenti. Sdegnati, i fondatori avevano replicato che tutti i camerieri erano volontari, anche perché, se fossero stati stipendiati, quale sincerità ci sarebbe potuta essere nel loro interessamento verso il cliente? Sara era esattamente il esemplare di persona che poteva avere desiderio di un ambiente come quello.
Vi aggirate tra le strade della città: essa si presenta come un abbondante fossato nel quale sono state scavate le strade; gli edifici sono stati ricavati dalla solida roccia in queste depressioni artificiali. Per questo la accanimento di festeggiare si è impossessata di voi. Avete già consultato tutte le fonti disponibili per scegliere la arrivo della serata, ma forse questa barbarie accade qualcosa di speciale: forse vi giunge voce di un locale in cui solo per oggi vi aspetta uno spettacolo mai visto, un domestico che serve tutto nudo, eccezion genere per un esotico mascherone. Certo, potrebbe capitare che quella persona sia in compagnia di individui che non condividono il suo interesse, e che questi la inseguano adirati solo per trascinarla fuori dal locale. È stata una serata noiosa e poco proficua sino ad ora, e lui viene pagato in base alle consumazioni che riesce a a far ordinare ai propri clienti.