
In ogni esperienza religiosa, dunque, si rivelano importanti sia la dimensione del dono e della gratuità, che si coglie come sottesa all'esperienza che la persona umana fa del suo esistere insieme agli altri nel mondo, sia le ripercussioni di questa dimensione sulla coscienza dell'uomo, che avverte di essere interpellato a gestire in forma responsabile e conviviale il dono ricevuto. Essa risponde alla ricerca umana del divino in modo inatteso e sorprendente, grazie ai gesti storici, puntuali ed incisivi, nei quali si manifesta l'amore di Dio per l'uomo. Secondo il libro dell'Esodo, il Signore rivolge a Mosè questa parola: « Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele » Es 3, La prossimità gratuita di Dio — alla quale allude il Suo stesso Nome, che Egli rivela a Mosè, « Io sono colui che sono » Es 3,14 — si manifesta nella liberazione dalla schiavitù e nella promessa, diventando azione storica, dalla quale trae origine il processo di identificazione collettiva del popolo del Signore, mediante l'acquisto della libertà e della terra di cui Dio gli fa dono. Sul monte Sinai, l'iniziativa di Dio si concreta nell'Alleanza col Suo popolo, al quale viene donato il Decalogo dei comandamenti rivelati dal Signore cfr. Es Le « dieci parole » Es 34,28; cfr.
L'uomo dagli occhi ulcerati. Sosta alla fontana del Cammelliere. Ancora sul ricordo delle anime. Ordinata come per una blocco militare. In coda Gesù con tutti i suoi. I cammelli vanno, dondolando nel passo ritmico il loro caricato potente, e le teste, sul cervice arcuato, paiono chiedere ad ogni passo: «Perché? Deve attraversare la città, la carovana. Sono tutti imbacuccati perché fa fresco. Il sonaglio dei cammelli, il crrr crrr dei cammellieri, il versaccio di un cammello che rimpiange la stalla oziosa, fanno avvisati i geraseni della partenza di Gesù.
La giustificazione La grazia dello Spirito Beatificato ha il potere di giustificarci, cioè di mondarci dai nostri peccati e di comunicarci la giustizia di Altissimo per mezzo della fede in Gesù Cristo e mediante il Battesimo: « Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Improvvisamente perché lo Spirito divinizza coloro nei quali si fa presente ». La giustificazione fa seguito all'iniziativa della misericordia di Dio che offre il amnistia. Riconcilia l'uomo con Dio. Libera dalla schiavitù del peccato e guarisce. Qui la giustizia designa la rettitudine dell'amore divino. Insieme con la giustificazione, vengono infuse nei nostri cuori la assenso, la speranza e la carità, e ci è accordata l'obbedienza alla volontà divina.

Fatto Nel dipingere la volta, Michelangelo procedette dalle campate vicino alla porta d'ingresso, quella usata durante i solenni ingressi in cappella del pontefice e del suo seguito, fino alla campata addosso l'altare. Il Peccato originale e allontanamento dal Paradiso terrestre Genesi 3, In particolare in questa scena e nella prossima la Creazione di Evasi affermata come le figure divennero più grandi, con un apparato compositivo più artificiale, la gestualità più essenziale e perentoria. La scena venne dipinta in tredici giornate, a partire dall'angolo in alzato a sinistra, dove si trovano le foglie dell'albero, create con pennellate larghe e fluide.